martedì 5 maggio 2015

1°MAGGIO SOCIAL EXPO...


ORIGINI DEL MALE E MODUS OPERANDI:
Intervista di Andrea Cangini, Quotidiano Nazionale (Il Giorno /Resto del Carlino/La Nazione), 23 ottobre 2008:
Presidente Cossiga, pensa che minacciando l’uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
«Dipende, se ritiene d’essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l’Italia è uno Stato debole, e all’opposizione non c’è il granitico Pci ma l’evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».
Quali fatti dovrebbero seguire?
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno».
Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece?

«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.
Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti?
«Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no?
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio».
Quale incendio?
«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università. E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».
E’ dunque possibile che la storia si ripeta?
«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».
Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.
«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...
Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all’inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com’era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro. La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c’è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente»


MAGGESE, LA FESTA DEL RACCOLTO: 
(Dalla raccolta della coltura precedente sino alla prima lavorazione nasce e si sviluppa durante l'autunno-inverno una vegetazione spontanea la cui produzione di erba può esser sfruttata per l'alimentazione animale) cit.

Tutto torna, la storia si ripete, il modus operandi è sempre lo stesso, anche se oggi c'è la novità della rete con tutto quello che ciò comporta.
Infiltrati e teppisti che a ruota bruciano la città lasciati indisturbati, magari arrestandone qualcuno come palliativo di Stato, magari proprio qualche sfortunato infiltrato scambiato per qualche studente rissoso e bastonato a dovere: "Sono un collega, sono un collega, fermi per carità !!!"
La celebrazione dell'EXPO in concomitanza paradossale e voluta con il 1° Maggio dei lavoratori, è veramente una cattiveria di Stato, il gusto sadico dell'esercizio del potere, la manifestazione dell'impunità del più forte, quasi a sigillare simbolicamente l'egregora del Magus.
In realtà un ottimo esperimento ingegneria sociale, amplificato dai media ed in concomitanza con i tagli alla scuola dove, invece, gli insegnanti che hanno pacificamente urlato i loro diritti sacrosanti calpestati da leggi liberticide e filo-padronali a Bologna, sono stati COSSIGHIANAMENTE caricati senza pudore.
La funzione del caos lasciato scorrere, legittimo o meno è un'alto livello di discorso, a Milano fa da contraltare al corteo di Bologna, dove l'unica cosa che è stata lasciata scorrere, è la macelleria sui manifestanti pacifici e pieni di giuste rivendicazioni e brutalmente annichiliti.
Mentre la celebrazione dello show room EXPO è stato trasformato, volente o nolente, in un fenomeno SOCIAL, sia per che quel riguarda i messaggi non tanto subliminali ai giovani di lavorare gratis e di farsi le scarpe l'uno con l'altro per far parte della crew dello status quo, sia per quanto riguarda il rito annunciato dello scontro di piazza pilotato e sviluppato sull'effetto domino dell'input violento iniziale, a Bologna è stato tutto più chiaro.
Chi osa contestare Renzi prende le botte, senza se e senza ma..
A Milano i fatti accaduti pur essendo reali, sono stati soprattutto esperimento SOCIAL, dove è stato premiato l'aspetto filmico, il gusto proibito del selfie, dove i media volutamente hanno amplificato certi episodi più in linea con il mood della rete.


Il 1° Maggio abbinato al fenomeno concettuale dell'EXPO  e alle immagini di guerriglia urbana più o meno pianificata, è stato come un film interattivo, dove alcuni partecipanti hanno svolto un gioco di ruolo, con tanta voglia di selfie e di esserci, non tanto per la lotta antagonista, ma per il gusto di condivisione, come se il teatro meneghino fosse una piattaforma virtuale, un videogame di ultima generazione.
A Bologna la contestazione al Premier del Giglio fiorentino, invece, pur essendo anch'essa oggetto della divulgazione digitale, è stata più reale, più vivida, e non a caso più repressa, NON A CASO!!!


Questa sottile distinzione, simbolica e percettiva, tra i due eventi, è il goal che deve essere raggiunto attraverso la propaganda. Ingegneria sociale urbana...
Di questo 1° Maggio rimarrà solo l'intervista del bimbo-minkia nazionale che rivendica il diritto di esserci in quanto EVENTO, e non potendo cliccare MI PIACE, si auto-piaccia nella famosa intervista tra un "cioè, cioè" e un "facciamo casinooo", con la Moretti calda in mano e un I-phone sempre carico, pronto a filmare gattini e manganelli...
Non è il contenuto di ciò che ha detto ingenuamente il ragazzo ripreso dal TG, è il fatto SOCIAL che si è fatto intervistare dallo stesso sistema che denuncia a parole come fosse un gioco di ruolo.
Io CRITICO l'aspetto simbolico dell'atto, non tanto la legittima voglia di esserci, di partecipare, con o senza cognizione di causa a seconda dei punti di vista, critico la VIRTUALITA' della fenomenologia SOCIAL che appiattisce ed annulla la lotta.
Rimarrà questo, oltre a tanti infiltrati vestiti di nero, simili a quelli già visti scendere dalle camionette a Genova nel 2001, mentre la Festa dei Lavoratori è stata fagocitata, implosa insieme a coloro che rivendicavano con coscienza di classe la storia e le ragioni della ricorrenza, di loro non si sa nulla, non si deve sapere nulla.
Annullata tra un obsoleto e stantio concerto di Stato e qualche selfie di troppo, rimarrà infine solo qualche salone vuoto dell'EXPO che funge da Biennale dell'orrore, un monumento vacuo e sonoro, file interminabili di annoiati visitatori senza identità in cerca di ristoro tra un sushi della Monsanto e un chicco di caffè sospeso per aria, irraggiungibile ma tanto chic, Bio e aristofreak, mentre fuori veniva proiettato il film " 1° Maggio Festa dell'EXPO"...
Rimarranno solo gli indumenti dei Black Bloc come cimeli, magari qualcuno li rivenderà su Ebay, lasciati nel guardaroba stradale, lasciati come firma; hanno avuto il tempo di spogliarsi e di fare la performance di Arte Povera.
Milano teatro di una nuova Biennale interattiva, un flash mobe in progress...
Un grande esperimento sociale, anzi SOCIAL...


2 commenti:

  1. Interessante quest'altro articolo sulla Sfashion week di Milano:
    http://ermetical.blogspot.it/2015/05/lopera-al-nero-nelleta-dei-meme.html
    Dove si parla del Black Block Sangermano in riferimento al Conte di Saint Germain e altre cose.

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  2. Ciao caro.
    Molto bello questo tuo articolo...:-))

    Lilith

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