giovedì 31 dicembre 2015

SIMBOLISMO ESOTERICO DEL NATALE NELLA TRADIZIONE DEL PRESEPIO.






CENNI SUL SIMBOLISMO ESOTERICO DEL NATALE NELLA TRADIZIONE DEL PRESEPIO
di P. Galiano e G. Ersoch


Dietro la mercificazione della festa del Natale si nascondono antichi simboli tradizionali che il mondo moderno non è riuscito a cancellare completamente e che una mente attenta può invece riscoprire nella più consueta delle usanze di questi giorni, il Presepio.
Prima di tutto ricordiamo perchè il Natale, a differenza della Pasqua che è festa mobile, cada proprio il giorno del 25 dicembre: la ricorrenza della nascita del Cristo venne fissata intorno al III – IV sec. in tale data (in altre Chiese cristiane si festeggia invece al 6 gennaio), la quale era la stessa in cui l’Impero romano già festeggiava il Dies natalis Solis invicti, cioè il giorno di nascita di Mithra, il Dio identificato con il Sole o comunque in diretta connessione con esso.
Questa data venne adottata non solo per sovrapporsi alla festa di Mithra, molto sentita nel mondo romano anche perchè molti Imperatori erano iniziati ai Misteri del Dio, ma anche per la posizione calendariale di questo giorno, in stretto rapporto con il Solstizio d’Inverno e quindi con la ri-nascita del Sole: il significato allegorico e simbolico del Dio che nasce insieme al Sole è troppo evidente per richiedere ulteriori spiegazioni.
Notiamo come il 25 venga tre o quattro giorni dopo il 21 o il 22 dicembre (a seconda dello spostamento annuale dell’evento solstiziale) e questa differenza rispetto al Solstizio d’Inverno è analoga a quanto si riscontra nel Calendario romano, nel quale la comparsa della prima falce lunare il giorno delle Kalendae viene confermata nel giorno delle Nonae, in cui si annunciavano le festività del mese appena iniziato solo dopo essersi fatti certi che la Luna seguiva il suo corso regolare (rimandiamo a tal proposito a L’armonia dell’anno, Simmetria 2007).

L’episodio della nascita di Gesù è narrato solo in due Vangeli: Luca riferisce che dopo la sua nascita Egli venne deposto “in una mangiatoia”, senza specificare se si trattasse di un edificio o di una grotta, e che i pastori furono chiamati dagli angeli a conoscerlo e adorarlo, mentre Matteo parla di una “casa” e riferisce della visita dei Re Magi, i nomi dei quali ci vengono da uno dei Vangeli apocrifi, il Vangelo degli Ebrei o dei Nazareni, in una citazione di epoca medievale (Erbetta Gli apocrifi del Nuovo Testamento pag. 130).
Due Vangeli apocrifi che vengono fatti risalire intorno al II sec. d.C. danno maggiori particolari sull’episodio: il Protovangelo di Giacomo (cap. XVIII) precisa che Gesù nacque in una grotta e il Vangelo dello pseudo Matteo (cap. XIV) dà notizia della presenza del bue e dell’asino, i quali “lo adoravano senza sosta”. Ambedue i testi (rispettivamente al cap. XIX, 2 e XIII, 2) specificano che per tutto il tempo della permanenza di Maria nella grotta, o almeno al momento della nascita del Bambino, questa risplendeva di luce: “la grotta cominciò a farsi piena di splendore e a rifulgere di luce come se vi fosse il sole, così la luce divina illuminò la spelonca”.
Nella fantasia popolare la storia della nascita del Cristo diventa invece un racconto ricco di personaggi e di situazioni, che trova la sua espressione nella forma del Presepio quale molti di noi in questo mese allestiscono nelle proprie case e la cui origine si fa risalire a San Francesco d’Assisi, mentre il suo sviluppo più fastoso e “codificato” si avrà molto più in là nel tempo, a partire dal XVII-XVIII secolo.
Queste semplici statuette di terracotta o di altro materiale sono in grado di raccontarci una storia molto più complessa e profonda di quanto appare in superficie: vediamo di tracciare gli elementi fondamentali di questa che potremmo chiamare una “versione esoterica” del Presepio, precisando subito che si intende qui parlare dal punto di vista del simbolismo tradizionale, senza voler entrare nella dimensione religiosa e specificatamente cattolica del fatto.

In un Presepio in genere troviamo la grotta in cui il Bambino è deposto nella mangiatoia, tra Maria e Giuseppe, e riscaldato da due animali sempre presenti, l’asino e il bue; vicino alla grotta vi sono i pastori con le loro greggi e gli Angeli che li chiamano per adorare il Bambino; spesso è presente una scena di osteria o di mercato, mentre in disparte, fino al giorno dell’Epifania, vi sono i tre Magi con il loro corteo di servitori e di animali.
Tutti questi elementi possono essere basati sul ricordo dei testi, canonici e apocrifi, che abbiamo sopra citato: ma è possibile, ponendo attenzione ad una lettura in chiave tradizionale, riconoscere nel Presepio un significato che va al di là della rappresentazione allegorica.
La grotta è un simbolo universale: essendo all’interno della terra o di una montagna la grotta è simbolo del Centro del Mondo ed è per eccellenza il luogo della nascita e della ri-nascita, è il centro spirituale del macrocosmo che è l’universo, poiché il tetto della grotta rappresenta il cielo e il pavimento la terra; la grotta dei Misteri di Mithra presenta in modo esplicito questo simbolismo, e il mithraismo, come sappiamo, ha dato al nascente cristianesimo molti elementi.


La grotta è anche figura del cuore e in questa accezione è il centro del microcosmo che è l’uomo: la “più piccola camera del cuore”, nella quale per la tradizione vedica ha sede l’Atma, il Principio cosmico. Per il suo essere un “luogo della nascita o ri-nascita” la grotta è anche una figura dell’utero.
È nella caverna che nasce Lao Tze, il sapiente cinese fondatore del Taoismo, e la caverna del Bambino irradia luce come in Giappone la Dèa Amaterasu emana il suo abbagliante splendore dal profondo dell’antro in cui si trova.
Come tutti i simboli anche la grotta presenta un duplice significato: essa è il luogo dei morti e la porta degli Inferi, la regione dei mostri e dei draghi, e sono i draghi che custodiscono il tesoro che l’Eroe deve conquistare uccidendone il guardiano.
Nella grotta il Bambino è riscaldato da due animali domestici: l’asino e il bue, due tranquille bestie la cui presenza in una stalla è assolutamente normale.

Ma l’asino è un importante simbolo bivalente: è l’animale malefico simbolo di oscurità, ignoranza e morte; in India è la cavalcatura del Re dei Morti, in Egitto è l’animale di Seth, il Dio del Caos primordiale, signore della terra arida che si oppone alla fertile terra nera ai lati del Nilo, e lo stesso Seth è raffigurato proprio con la testa di onagro, l’asino selvatico che vive nel deserto.
L’asino rappresenta a livello microcosmico la sensualità ed i bassi istinti dell’uomo, come tale è al centro del racconto iniziatico di Apuleio L’asino d’oro o Le Metamorfosi.
Per questo il colore dell’asino è il rosso, colore della bestialità e dell’ira.
Esso ha però un aspetto positivo: è la bianca asina su cui il Cristo entra in Gerusalemme nel giorno delle Palme, alla quale corrisponde l’asino che porta sulla groppa gli oggetti sacri nei Misteri di Dioniso; infine secondo Pindaro è il nobile animale che gli Iperborei sacrificano al Sole-Apollo.
Il bove ha un aspetto positivo che lo contrappone al toro, simbolo della forza temibile dei re e degli Dèi: è l’animale pacifico usato nel tiro del carro e dell’aratro, simbolo di bontà e di tranquillità, è la cavalcatura di Lao Tze, l’animale tanto sacro per i greci che il sacrificio per eccellenza è l’ecatombe, letteralmente “il (sacrificio di) cento buoi”.
In India è simbolo della sapienza, che in sanscrito è go-kara, il “pascolo dei buoi”. In linea con il pensiero indù, per lo pseudo Dionigi il bove è l’animale che scava con l’aratro nella terra che è l’uomo i solchi che ricevono la pioggia vivificante della sapienza.

Se gli Angeli, gli “annunziatori”, sono un chiaro riferimento all’emanazione dell’Uno manifestatosi nella caverna nel suo passare dall’unità alla molteplicità, più complesso è il simbolismo dei pastori.
Il pastore è la guida del gregge degli agnelli e per tale ragione è identificato con il Re o il Sacerdote, colui che conduce il popolo, ma su di un livello superiore egli è simbolo del Vegliante, del sapiente che vigila nella notte e conosce il percorso della luna e delle stelle, e quindi sa riconoscere le fasi del tempo, è il nomade che percorre i sentieri della terra come nomade è l’anima nel mondo della materia, alla ricerca della via che la riporterà al mondo celeste da cui è venuta.
Solo colui che veglia nella notte e conosce i segni del cielo può ascoltare il richiamo degli Angeli e riconoscere che Colui che è nella mangiatoia è la Via da seguire, che occorre rifarsi bambino per trovare la strada che porta alla terra perduta attraverso il sacrificio della propria parte inferiore.
Per questo il pastore è signore degli agnelli, gli animali simbolo per eccellenza dell’offerta sacrificale, il cui nome è simile a quello di Agni, il Dio vedico del fuoco e del sacrificio.
Notiamo che, non a caso, nel Presepio sono presenti tra i pastori due figure altamente significative: un pastore nell’atteggiamento di ascoltare l’Angelo ed un secondo il quale invece è steso per terra addormentato; è molto chiaro il simbolismo espresso da queste figure: l’anima che non è pronta non è in grado di “sentire” la chiamata angelica, di portare cioè a termine la ricerca per cui si trova su questa terra.
Più chiaramente, la divisione tra le “anime che cercano” e le “anime ottenebrate” è data dalla presenza accanto ai pastori di personaggi intenti ai godimenti materiali dell’osteria o alle cure degli affari nel mercato: sono il simbolo della completa immersione nella materialità, dove non è più possibile ascoltare la voce degli Angeli.
Ultimi a comparire sulla scena del Presepio sono i Re Magi: nel testo di Matteo non sono riferiti né i nomi né il loro numero, che in testi non canonici dei secoli successivi varia da due fino a dodici, ma la tradizione del Presepio in modo sapiente sceglie il numero tre e i doni offerti al Bambino sono sempre gli stessi, cioè l’oro, l’incenso e la mirra.

I tre doni sono riuniti nella religione ebraica nel rituale dell’offerta di incenso a Jahweh: la tavola d’oro delle offerte viene prima unta con mirra purissima e poi su di essa si brucia incenso (Cardini I Re Magi). Ognuno dei doni ha però di per sé un significato ben preciso: l’incenso è l’aroma che si offre agli Dèi, l’oro è prerogativa dei Re e la mirra è la sostanza che rende incorruttibile il corpo del defunto preservandolo per l’eternità. Essi quindi rappresentano il triplice stato del Bambino che è nato nel Centro del Mondo che è la grotta: Egli è un Dio, un Re e un Uomo immortale, rappresenta quindi la completezza dell’”essere uomo”.
Possiamo ora riassumere brevemente quanto detto riportandolo sui due piani del macro e del microcosmo.
Da un punto di vista macrocosmico il Principio Creatore, al quale sono propri gli attributi di divinità, potenza ed eternità, si manifesta come luce nella tenebra del caos equilibrando le opposte forze del Bene e del Male; a Lui si dirigono le anime che vegliano nella notte aspettando l’ora del ritorno, chiamate dalle manifestazioni molteplici dell’Uno, poiché esse sono ancora immerse nella molteplicità del materiale e tali forme “angeliche” sono le uniche forme che possono vedere prima di conoscere la Verità suprema della Luce.
A livello microcosmico il Presepio è figura dell’anima che rinasce dopo l’iniziazione, nascita da Vergine perché la rinascita spirituale è inversa a quella materiale, è un “ritorno nell’utero” che si attua passando attraverso la morte: nella notte della morte il Rinato splende di luce essendo divenuto egli stesso Sole e può richiamare a sé le potenze psichiche che gli appartengono e dalle quali si è separato per passare attraverso l’oscurità della disgregazione, per purificarsi e rinascere Uno. La conferma del suo reale compimento sul piano iniziatico è nel triplice attributo che riceve come Dio, Re ed Immortale.

http://www.simmetria.org/simmetrianew/contenuti/articoli/94-orientamenti-tradizionali/357-cenni-sul-simbolismo-esoterico-del-natale-pgaliano-gersoch.html




lunedì 21 dicembre 2015

INTERVISTA RADIOFONICA A FRANCESCA IMMACOLATA CHAOUQUI (WRN BORDER NIGHTS 8-12-2015)



INTERVISTA RADIOFONICA A FRANCESCA IMMACOLATA CHAOUQUI
WRN BORDER NIGHTS 8-12-2015
http://www.spreaker.com/user/bordernights/intervista-a-francesca-chaouqui-da-borde

FF Fabio Frabetti
FIC Francesca Immacolata Chaouqui
PF Paolo Franceschetti
GC Gianfranco Carpeoro

MDD Simone Galgano

FF: E’ il momento…
Come abbiamo annunciato, andiamo a salutare Francesca Immacolata Chaouqui…
Buonasera Francesca, ti facciamo anche gli auguri perché è la sera del tuo compleanno.
FIC: Buonasera, buonasera a tutti, grazie…
FF: Sono con noi anche Paolo Franceschetti e Gianfranco Carpeporo che ci aiuteranno in questo dialogo.
FF: Come hai vissuto questa esposizione mediatica fortissima? Addirittura i due principali settimanali ti hanno dedicato la copertina, abbiamo letto insinuazioni e illazioni, di tutto di più.
FIC: Ho applicato il principio che applico in realtà con i miei clienti, e cioè di guardarsi dall’esterno, non immedesimarsi con quello che viene letto o scritto. Negli anni mi sono trovata a gestire tantissime crisi di comunicazione, di tante aziende, di tanti personaggi eccetera, quando facevo il check con i vari giornali e capivo cosa ci sarebbe stato il giorno dopo sulle varie pagine chiamavo il cliente e lo avvisavo. Questo è stato sempre il principio che ho applicato per riuscire a guardare le cose con un minimo di lucidità e di distacco, che poi è anche quello che ti permette di fare una strategia in questi casi, e quindi devo dire che non l’ho vissuta da un punto di vista emotivo, ma sono diventata il cliente di me stessa in pratica. Tutto qua.
FF: Spesso ti hanno domandato cosa facevi prima di entrare in quella commissione, la Cosea.
FIC: Io mi occupo di comunicazione e relazioni esterne. Ho lavorato per una serie di strutture private internazionali per circa dieci anni e ora da un anno lavoro come libera professionista.
FF: Hai una laurea in giurisprudenza, se non sbaglio.
FIC: Sì, ho una laurea in giurisprudenza che poi la vita mi ha portato a non usare per l’ambito specifico, quindi né per la magistratura né per l’avvocatura, perché già negli anni della pratica mi è capitato di entrare a lavorare in uno studio legale e dopo trasformarmi nella persona che gestiva la comunicazione, quindi sono stati un po’ i casi della vita che mi hanno in qualche modo traghettata verso quella che poi sarebbe stata la definizione del mio futuro professionale.
FF: E poi a un certo punto arriva questa chiamata dal Vaticano. Chi ti ha chiamata dal Vaticano?
FIC: Mi ha chiamata questo monsignor Peter Wells, che è un prelato della Segreteria di Stato, è uno dei più alti funzionari, che mi chiedeva se volevo entrare a far parte di questo organo che il Santo Padre stava creando, era il luglio del 2013, quindi, come ho detto più volte, nel giro di tre ore ho accettato questa nomina senza neanche poi effettivamente comprendere a cosa venivo chiamata in realtà e quanto poi questa cosa sarebbe stata difficile e quanto avrebbe inciso sulla mia esistenza sia personale che professionale, quindi diciamo che, come ho detto più volte, forse non è stata proprio una scelta di quelle felici, comunque…
FF: Quindi ti ha sorpresa questa chiamata, sei passata dalla comunicazione all’analisi finanziaria degli enti economici.
FIC: Per come ne l’hanno proposta no, nel senso che comunque il progetto di cui prevalentemente mi sono occupata nella commissione era la riorganizzazione dei media vaticani, quindi devo dire che a livello professionale credo che a oggi, anche visti i risultati, io non abbia nulla da rimproverarmi. Mi era stato chiesto di unificare i mezzi di comunicazione e renderli più efficaci e più efficienti, ho fatto un progetto con McKinsey e questo progetto oggi è stato realizzato con grande soddisfazione anche del Santo Padre, quindi devo dire che da un punto di vista professionale quella sfida non solo non mi ha spaventata, ma devo dire anche di essere riuscita in qualche modo a vincerla. Il problema è stato il fatto di dovermi adeguare, come dire, a determinate logiche che nulla hanno a che vedere con il mondo temporale da cui io provengo e nel quale io sono ritornata, perché poi fondamentalmente il dato importante è che questa commissione era una commissione che lavorava a titolo pienamente gratuito. Addirittura durante i lavori della commissione dovetti dimettermi da quello che era il mio incarico in una grossissima società di consulenza, perché questa società di consulenza assunse un ruolo fondamentale nella revisione di uno degli enti più importanti della Santa Sede, quindi io per una questione di correttezza decisi di lasciare l’incarico.
FF: Quindi addirittura era un incarico gratuito.
FIC: Nel modo più assoluto, nel modo più assoluto. Io non ho neanche mai preso un rimborso spese, mentre invece i miei colleghi che venivano da fuori un buono pasto, un viaggio aereo eccetera sicuramente se lo facevano rimborsare. Io non ho mai utilizzato neanche la possibilità di un pranzo, una cena o cose di questo genere, mai.
FF: L’altra cosa che volevo sottolineare è che comunque ti sei occupata di quello che era il tuo campo.
FIC: Tutti avevano accesso a tutto, ma eravamo divisi per settori, sottocommissioni, in base all’esperienza professionale di ognuno. Essendo l’unica italiana ero anche l’addetta a tradurre per il Santo Padre dall’inglese, lingua che non mastica bene.

FF: Papa Francesco ha detto che sono state nomine sbagliate, quando hai letto queste parole del Papa cosa hai pensato?
FIC: Ho pensato, ecco, finalmente l’ha capito.
FF: Hai avuto modo di avere rapporti diretti con lui?
FIC: Sì, e credo che nelle sue parole ci sia un’ammissione importante, nel senso che comunque la stessa commissione e la stessa macchina della Curia aveva gli strumenti forse per svolgere quel lavoro, invece Papa Francesco volle nominare una commissione di sua fiducia escludendo completamente tutte le gerarchie da questa scelta, e diciamo che questo è quello che a noi non è mai stato perdonato, e io l’ho pagato più degli altri, soprattutto perché ero l’unica donna, l’unica italiana, l’unica attaccabile, e infatti io oggi sono a processo per estorsione e concussione per un episodio che in realtà ha proprio a che vedere con questo rifiuto che la Curia aveva nei confronti della commissione. Dieci giorni dopo essere stata nominata in quella commissione ho visto in prima pagina del Giornale una serie di tweet falsificati con Photoshop nei quali io davo del gay al ministro delle finanze dell’epoca, il professor Tremonti, e del corrotto al cardinale Bertone, cosa che chiaramente io non avevo mai fatto. Questa cosa mi portò a chiamare sia l’editore del giornale, Paolo Berlusconi, che il direttore eccetera e si creò un caso tale che oggi tutti noi, otto persone, siamo indagati davanti alla Procura di Roma. Questa è la situazione non facile che dopo dieci giorni dalla nomina ho dovuto vivere e che oggi, dopo tre anni, ancora continuo a pagare.
FF: Qual è stata la prima persona che hai conosciuto bene in Vaticano?
FIC: Ho conosciuto tutti i membri, ma sicuramente ho legato di più con monsignor Balda.
FF: Che poi è quello che ti ha accusata in questo memoriale.
FIC: Il memoriale fa riferimento a una serie di eventi che nulla attengono ai capi di imputazione per cui noi siamo davanti a quel tribunale, nel senso che noi siamo imputati per associazione a delinquere finalizzata alla divulgazione di notizie. Non riesco a capire come la strategia difensiva di monsignor Balda possa rilevare il fatto, completamente falso come ho detto mille volte, che noi avevamo avuto una storia, che eravamo stati insieme, non lo riesco a comprendere, se non a rafforzare l’idea dell’associazione a delinquere, cosa che credo non convenga né a lui né a nessuno.
FF: Balda vi ha anche “additato” di far parte dei servizi segreti. Tu ne fai parte o hai avuto contatti con esponenti dei servizi segreti?
FIC: Anche se una cosa del genere fosse vera non lo direi alla radio, ma a parte questo paradosso diciamo che non faccio parte dei servizi segreti. Quello che voglio precisare è che i servizi segreti sono una cosa seria, cioè si appartiene ai servizi segreti se si fa la scuola militare, se si entra nei Carabinieri, se si supera un concorso, se si accede a dei reparti speciali, non si fa parte dei servizi segreti la mattina svegliandosi e dicendo io faccio parte dei servizi segreti, è paradossale. Io faccio la PR, come fa una PR a far parte dei servizi segreti.
FF: Hai avuto in questa tua esperienza contatti con l’Opus Dei?
FIC: No, nel modo più assoluto. Anzi, devo dire che non ho molta stima dell’Opus Dei.
FF: La massoneria è presente in Vaticano? Ti sei imbattuta in qualcuno…
FIC: No. Anche lì, non è che se esistono realtà del genere le persone arrivano con un biglietto da visita.
FF: Cioè può essere capitato ma non ne sei consapevole.
FIC: Direi di sì. Comunque no, queste sono leggende, il Vaticano è ben altro.

FF: Paolo, sentivo che dicevi qualcosa?
PF: Che la tua domanda era… la risposta che ti ha dato Francesca è logica, quanto all’Opus Dei, c’era Balda, che a quanto pare è dell’Opus Dei.
FIC: Balda non è dell’Opus Dei, Balda fa parte della Società Sacerdotale, che è una cosa diversa, perché quando è arrivato dalla Spagna cercava delle sponde politiche a cui appoggiarsi, senza nessuna attinenza a quella che effettivamente è l’Opus Dei.
[L’Opus Dei è composto da due rami fondamentali: uno è la prelatura, ovvero chi sceglie un percorso che è un vero e proprio percorso ecclesiastico, o meglio sia ecclesiastico che di laicato, ma di adesione completa a quelli che sono i principi dell’Opus Dei, e questi sono i sacerdoti dell’Opus Dei che dopo diventano prelati, poi ci sono i laicati dove ci sono i cooperatori, i numerari, i sovranumerari divisi poi per scelte di vita, chi si sposa chi non si sposa, chi aderisce totalmente chi decide di non aderire totalmente. Poi c’è la Società Sacerdotale che è fatta di una serie di persone che simpatizzano con le idee di Josemaría Escrivá e seguono una formazione settimanale sui principi base dei suoi insegnamenti, partecipano a un minimo di vita di comunità, perché dopo questa partecipazione c’è un’esperienza conviviale, che può essere un pranzo o una cena.]
FF: Paolo, fai le tue valutazioni o domande.
PF: Della storia di Francesca mi aveva colpito il modo in cui i media se ne occupavano, dando per scontato determinate cose, senza mai darle una voce completa e farle dire quello che lei si sente di dire un po’ a ruota libera. Ho visto delle interviste che le hanno fatto al limite del surreale se non del demenziale. La cosa che mi ha colpito è che una vicenda come questa del Vatileaks con i libri Nuzzi e Fittipaldi non può partire da due persone sole, è un’operazione ben congegnata di più persone e soprattutto decisa da prima, quindi io ho subito avuto la sensazione leggendo un po’ qua e là che tutta l’operazione dei libri di Nuzzi e Fittipaldi fosse stata decisa a priori, che il vero scopo del Cosea fosse, oltre a quello dichiarato, anche quello di far uscire certe notizie, e che Francesca sia stata il capro espiatorio prescelto per una serie di manovre fatte soprattutto da altri, o anche da altri o solo da altri. Mi ha colpito anche che il Papa, che ha sempre una buona parola per tutti, al di là della vicenda processuale non abbia parlato personalmente con Balda e con te.
FIC: La Cosea non è stata concepita come qualcosa che dovesse far uscire delle notizie. Io posso parlare per me, ma se durante i lavori della commissione mi fossi resa conto che c’era un’intenzione di questo genere mi sarei dimessa all’istante. I due libri vengono sempre accumunati, ma sono diversi: quello di Nuzzi è solo un libro che racconta la vicenda della commissione, quello di Fittipaldi è un’inchiesta giornalistica, con più fonti e più riscontri. Nuzzi ha avuto accesso all’indirizzo e-mail che monsignor Balda utilizzava per la commissione, quindi oltre ai documenti abbiamo la completa visione delle difficoltà che giorno dopo giorno la commissione ha incontrato per tutti i nove mesi in cui ha operato, quindi sono finite in quel libro cose che non avrebbero dovuto come le registrazioni del Santo Padre che Balda usava durante le riunioni con i prelati. Quando ne sono venuta a conoscenza insieme agli altri membri ne sono rimasta sconvolta, lui però diceva che lo faceva per una sua memoria, ma oggi queste cose si trovano in un libro, e io credo che questo sia il vero tradimento al Papa. A oggi mi domando con il mio avvocato, che per altro non è il mio avvocato perché Giulia Bongiorno non è stata ammessa alla mia difesa, se mi sto difendendo dal capo di imputazione o dalle accuse di Balda, dato che all’interno del fascicolo non c’è nulla, neanche una prova dei miei contatti con Nuzzi e Fittipaldi. Credo che il Papa stia facendo bene, perché essendo noi in un indagine un suo intervento avrebbe potuto influenzare le decisioni dei giudici, quindi questo atteggiamento è molto suo, in questa fase. Credo che ci sarà una seconda fase dopo il giudizio in cui ci sarà il momento per i chiarimenti personali.

FF: Sentiamo anche Gianfranco Carpeoro.
GC: Ritengo che la cosa che ha arrecato più danno a Francesca siano stati i personaggi che ci sono stati attorno, è emerso intorno a Francesca un contesto di personaggi che danno una cosmetica particolare, per esempio una figura abbastanza centrale mi sembra il contorno di questa lobby intorno alla nobildonna romana, la contessa Marisa Pinto Olori, che mette in contatto Francesca con Bisignani, che una persona tanto estranea ai servizi segreti non è, almeno dalle inchieste. Cosa può dirci in merito ai suoi rapporti con Bisignani?
FIC: Senza entrare nel merito, è evidente che nel mio percorso di vita abbia avuto relazioni più importanti e meno importanti, più potenti e meno potenti, altrimenti a trent’anni non si fa quello che ho fatto io, me ne rendo perfettamente conto, e sicuramente sono riuscita a salire sul treno giusto al momento giusto. Il problema è la ragione per cui ti trovi davanti a certe persone, determinati mondi ti contagiano, non c’è speranza che non sia così, soprattutto in una Roma in cui l’establishment è composto da 350 persone. Roma è un mix in cui sei tu tutto o sei niente. È chiaro che io viva il mondo dell’establishment romano, ma come lo vivo io lo vivono i miei colleghi, chi fa questo lavoro a un certo livello, lo vivono i politici, lo vivono i prelati. Questo mito intorno ai miei rapporti in realtà altro non è che una semplice speculazione giornalistica.
GC: Infatti avevo parlato di cosmetica. Il problema è che quando tutto questo finisce in un’inchiesta dove il sospetto di coinvolgimento di certi poteri forti diventa piuttosto concreto, alla fine certi chiarimenti che non si vogliono dare diventano quasi obbligatori.
FIC: Faccio il gioco che il momento contingente richiede, ossia rispondere alle accuse utilizzando il mezzo mediatico per evitare che passi semplicemente una voce, ma questo lo faccio appunto per una questione di cosmetica, perché nella mia vita concreta è cambiato ben poco.
PF: Questo conferma la mia sensazione che Francesca sia stata presa in un gioco un po’ più grande di lei. Alcune sue affermazioni, anche in questa intervista, mi sembrano un po’ ingenue per certi versi, però bisogna tenere conto che lei ha poco più di trent’anni e certe cose non si conoscono, non si capiscono perfettamente neanche a cinquanta, sessant’anni.
FIC: Non sono una teorica del complotto perché al complotto credo poco. La mia colpa è quella di aver gestito male i rapporti diplomatici all’interno della Curia, non ho fatto attenzione agli amici o ai nemici che mi facevo, ho portato avanti la battaglia del Papa senza fare attenzione a niente e a nessuno e sicuramente ora lo sto scontando, se non altro in termini di esposizione mediatica, per il resto non mi sento una vittima, non sono il tipo che resta succube di qualcosa nel momento in cui si accorge che questa cosa lo danneggia. Il mio grande errore è stato affidarmi a monsignor Balda perché, visto che lo aveva scelto il Papa, lo ritenevo l’uomo forte, l’uomo a cui appoggiarsi. In questo senso posso dire che c’è stata un’ingenuità da parte mia, per il resto le teorie del complotto mi appartengono poco.
PF: Dal punto di vista giuridico di fatto questa storia si risolverà in una bolla di sapone, le conseguenze sulla tua vita reale saranno zero, non rischi il carcere, hai rischiato un po’ di casino mediatico non sempre positivo, ma non ha avuto ripercussioni ed è la cosa più importante.
FIC: Se il tribunale vaticano mi condannerà non mi sottrarrò alla pena pur potendolo fare, come giustamente dici tu, perché se vado in Italia non posso essere condotta in carcere dalle autorità vaticane, ma il giorno della sentenza io andrò in Vaticano e spero che se mi condanneranno avranno il coraggio di eseguire la sentenza, alla quale non mi sottrarrò e per la quale non chiederò la grazia, perché in me la componente cattolica è fortissima e per me la Santa Sede è la base fondamentale dei miei principi di vita.
FF: Queste vicende possono essere ritenute un attacco al nuovo corso iniziato da Papa Francesco?
FIC: No, nella maniera più assoluta. Balda nella consegna dei documenti non ha agito in alcun modo per danneggiare il Papa, la vedeva come l’ultima spiaggia perché la riforma tanto decantata dal Santo Padre faticava a decollare. Inoltre i due giornalisti in questione non sono anticlericali e antipapa, non c’è intento da parte di nessuno di agire contro la riforma, ma semmai di aiutarla anche se in un modo che non è quello corretto.
FF: Eravate in otto, perché tra tutti l’attenzione si è concentrata soprattutto su di te?
FIC: Perché la Curia è Italia, Curia e Italia sono due cuori pulsanti dello stesso organo, che non possono essere separati anche per una questione di commistione di interessi. Non dimentichiamoci che quattro o cinque anni fa uno dei pupilli del cardinale Bertone era il responsabile dei rapporti istituzionali della Rai, e quel mondo non è mica morto.
FF: A livello mediatico si parla più di chi ha dato le carte che di cosa contenevano, quello è passato in secondo piano.
FIC: Totalmente in secondo piano.
FF: Abbiamo un ospite che prepara alcune domande per gli ospiti particolarmente importanti, e te le farei sentire. Si chiama Maestro di Dietrologia.

MDD: BENTORNATI CARI ASCOLTATORI NOTTURNI...
Questa sera la mia scheda sarà dedicata a Francesca Immacolata Chaouqui, membro della commissione di studio e indirizzo sull'organizzazione delle strutture economico-amministrative del Vaticano. Ho formulato 7 domande ad hoc riferite alla sua ascesa in Vaticano ed ai fatti recenti che la vedono coinvolta.
Iniziamo con l'intervista...

1- Salve Francesca, il 29 aprile 2013 scorso lei ha scritto un pezzo con questo incipit: «Rosarno è una terra che non fa sconti. Luigi Preiti non aveva scelto di far parte dei cattivi, i cattivi sono ricchi, non sparano in giacca e cravatta, non sorridono davanti al sangue di un carabiniere. Le loro guerre le combattono in altri modi. Luigi Preiti è stato armato da una forza oscura ben diversa e molto meno nota di quelle che governano le terre da cui lui proviene: l’odio, la disperazione, la dignità perduta. Cosa intendeva con FORZA OSCURA, sottende il fatto che alcuni casi di sangue mediatici siano in realtà operazioni occulte di ben altre forze in campo??? Se sì, quali sarebbero queste forze???
FIC: Bellissima domanda, finalmente una domanda di contenuto tra le centinaia di migliaia di cavolate che mi hanno chiesto in questi giorni. Sono veramente felice, complimenti. Le rispondo con gioia: questo post nasce da un commento che io feci a un evento di cronaca che mi sconvolse molto anche perché conoscevo la vittima. Davanti a Palazzo Chigi un calabrese di Rosarno spara a uno dei carabinieri di vigilanza e lo ferisce gravemente. Io lo conoscevo perché gravitavo in quell’area per ragioni professionali. Subito dopo venne fuori che questa persona apparteneva alla mafia e che fosse un’azione della ndrangheta contro la polizia. Io mi affrettai a dire che questo non era il modo in cui i calabresi che appartengono alle cosche reagiscono nei confronti dello stato. Le forze oscure a cui faccio riferimento sono quelle che non consento a un posto come la Calabria di svilupparsi, né da un punto di vista economico né da un punto di vista culturale, che poi sono due concetti fondamentalmente legati. Questo qualcosa che non riesco a identificare e indicare con una parola concreta che da anni blocca una terra nella condizione in cui versa.
2- Come si spiega la sua veloce ascesa nelle stanze dei bottoni, questo a prescindere da suoi eventuali meriti e capacità che nessuno le nega, non si è mai chiesta perché a ricoprire certi ruoli abbiano scelto LEI??? A certi poteri era forse funzionale una figura giovane e femminile o ci sono ragioni di altra natura occulta???
FIC: No, ragioni di natura occulta no. Io sono una persona che al di là di quello che oggi si dice di me ho la capacità di mettere in fila gli eventi, e negli anni questa capacità è risultata utile a molte persone. E credo che questa sia la ragione principale per cui in tanti mondi sono riuscita a fare un buon percorso. Ho la capacità di rimanere lucida anche nelle difficoltà e questo è un buon punto di partenza, il resto è solo una concatenazione di eventi con ben poco dietro.
3- Nell’OPUS DEI attualmente chi comanda??? Quali sono le cordate principali interne al Vaticano ed i loro rispettivi referenti politici???
FIC: Alla seconda domanda non posso rispondere per ovvie ragioni. Quanto alla prima domanda, se parliamo di potere temporale, è quasi completamente inesistente. Oggi l’Opus Dei non è più l’Opus Dei di Pippo Corigliano, l’Opus Dei che governava la Rai, l’Opus Dei che è riuscito a far affidare a case di produzione cinematografiche il 37% degli investimenti della fiction della Rai, l’Opus Dei che sceglieva ministri e nomine, diciamo che oggi altro non è che una semplice comunità di ispirazione cattolica come ce ne sono tante, niente di più.
4- L’intreccio oscuro tra Santa Sede, nobiltà, potentati economici, massonerie deviate, servizi segreti è una realtà o fa parte della visione distorta dei complottisti???
FIC: È una fantasia totale, non ha nessun riscontro nella realtà, men che meno quella della massoneria, quella è una cosa fuori dal mondo. La nobiltà romana papalina ovviamente non può prescindere dalla Santa Sede, ma semplicemente per ragioni storiche. Si pensi alle varie famiglie romane che avevano cardinali e papi nel loro albero genealogico, quindi oggi i nipoti dei cardinali e dei papi che hanno fondato la Chiesa che conosciamo oggi provengono da quelle famiglie. È un rapporto di sangue oltre che politico.
5- Papa Francesco da quali poteri è appoggiato nella sua lotta contro il Vaticano conservatore???
FIC: Non posso rispondere.
6- La fuga di notizie e i documenti riservati della Santa Sede che il giornalista Nuzzi ha utilizzato per il suo libro rappresentano realmente il marcio del Vaticano, o sono più banalmente solo un primo livello che serve a depistare altri livelli più importanti di cui nessuno parla???
FIC: No, non è un primo livello e non serve a depistare, però è soltanto una parte della realtà. Una piccola parte, purtroppo.
7- Ritiene di essere stata scelta ANCHE per essere strumentalizzata come capro espiatorio e poi scaricata da certe forze, o sono semplicemente frutto del caso le sue recenti disavventure giudiziarie???
FIC: Io non credo nel caso e, come ho detto prima, non credo nella strumentalizzazione della mia persona. Per arrivare a strumentalizzarmi dovrebbero drogarmi o rimbambirmi chimicamente e, visto che finora non è accaduto, credo che tutto quello che è successo sia stato da me scelto o non scelto.

GC: Io avrei un’altra domanda. In un’intervista ha parlato dell’agente di Panariello e di un avvocato di Firenze, un certo Zaccaria. Volevo saperne un po’di più, perché ha sostenuto che monsignor Balda ha cambiato atteggiamento a seguito al suo coinvolgimento con queste persone.
FIC: Questa è una domanda che approfondisco con piacere. In pratica io e monsignor Balda interrompiamo le nostre relazioni amicali nel maggio di quest’anno, del 2015, e la ragione è questa: aveva conosciuto Elena Metti, ero stata io stessa a presentargliela perché all’epoca mi aveva proposto un contratto con una società di produzione cinematografica per una consulenza per un film, c’era un rapporto di lavoro e avevo pensato di presentarle monsignor Balda. Lui si era lasciato un po’ avvincere da questa signora che gli aveva aperto delle strade in un universo che per un prelato era inaccessibile come il mondo dello spettacolo, delle serate divertenti, dei bar, delle cene. Io non ero d’accordo con questo tipo di vita, consigliavo sempre la presenza di un autista, di una persona che gli stesse vicino, che lo protegge, ma lui non accetta questa cosa. La Metti comprende che monsignor Balda poteva essere un’utile entratura anche per rilanciare la figura di Giorgio Panariello. Questa situazione porta monsignor Balda a distaccarsi da quella che era la sua vita e ad avere uno scontro pesantissimo con me. Durante queste frequentazioni conosce l’avvocato Zaccaria, che nell’ultima fase diventerà il suo avvocato, e che gli consiglia di diffondere il memoriale, è lei che telefona nelle redazioni raccontando del memoriale e che lo manda in giro.
GC: Non so se si tratti di lui, ma tanti anni fa un certo avvocato Zaccaria credo fosse venerabile in una loggia che si chiama Concordia.
FIC: No, questa è una donna, si chiama Antonia. Sono dei personaggi di bassissima lega, di infima categoria. Questo avvocato Zaccaria inizia a chiamare in tutte le redazioni per diffondere il memoriale, trova terreno fertile a Repubblica, ma nel momento stesso in cui questa signora diffonde il memoriale io vengo avvisata da alcuni amici all’interno della redazione, così il giorno dopo esce il memoriale ma contestualmente una mia intervista che lo smentisce. Messa alle strette dal fatto che io l’avevo querelata, l’avvocato Zaccaria conferma di essere stata lei.
GC: Un’ultima perplessità che ho sulla vicenda. La vicenda a cui ha accennato con Paolo Berlusconi che in qualche modo tirerebbe in ballo anche il fratello, secondo lei è responsabile dell’accanimento nei suoi confronti sia del Giornale sia di Libero?
FIC: No. Non esiste l’accanimento giornalistico, oggi io sono una notizia e i giornali li fanno i giornalisti che cercano notizie. Oggi non esistono a favore e contro, oggi comanda la notizia.
GC: Quel giornalista, Fabio Marchese Ragona…
FIC: Quello è un delinquente, non è un giornalista.
GC: È ancora il vaticanista di Mediaset?
FIC: Non è un vaticanista, è un collaboratore, il Giornale non ha vaticanisti. Se fosse stato cacciato per colpa mia, allora avrebbero ragione i pm, ma questa persona purtroppo, mio malgrado, è rimasta dove stava. Uno che pubblica in prima pagina notizie false per compiacere i mandanti non è un giornalista, è un venduto ed è un delinquente. Poi la ragione per la quale non l’ho querelato è che, molto concretamente, a uno che guadagna 1000 euro al mese che gli levi?
GC: Quali sarebbero i mandanti?
FIC: Gente che non vedeva di buon occhio il modo in cui il Papa si era mosso.
GC: Purtroppo lei, per coincidenza, per caso, per fortuna o per suoi errori, non ne ha beccato uno buono. Non voglio giudicare nessuno, ma forse sarebbe meglio che facesse l’avvocato, così quando non ne becca uno buono almeno lo difende.
FIC: Ha ragione. Io vi ringrazio, purtroppo devo salutarvi, vi auguro una buona continuazione.
FB: Grazie Francesca, grazie…


martedì 8 dicembre 2015

13 DOMANDE OCCULTE AL GRAN MAESTRO CARPEORO...


Ho l'onore di pubblicare l'intervista che gentilmente mi ha concesso Gianfranco Pecoraro, in arte Carpeoro, e di aver cercato di fare chiarezza su alcuni punti relativi a tematiche cospirazioniste ed occulte.
E' nata una discussione chiara, trasparente ed esaustiva, nonostante la sobrietà e la compostezza delle risposte, dove anche i sottintesi, possono talvolta rappresentare delle chiavi di lettura.
Carpeoro è Massone, ex avvocato, giornalista e saggista, Blogger, studioso di esoterismo e già “Gran Maestro” del Rito Scozzese, inoltre, è uno dei massimi esperti di simbologia ermetica in Italia e in Europa.
L'intervista è composta da 13 domande, ed ognuna di esse è formata da un accordo di 3 domande complementari.

1- Cos'è la Magia???
La parola Magia deriva da una radice sanscrita mg che significa conoscenza.
Quindi in origine la Magia era la conoscenza delle leggi della vita e della natura.
Poi il termine ha cambiato utilizzo.
Oggi Magia è asservire la conoscenza o la parvenza della conoscenza per modificare il corso degli eventi e la vita, quella propria e quella degli altri.
Cosa si intende per Pensiero Magico???
Per Pensiero Magico intendo il deviato modo di attribuire necessariamente gli eventi al Potere e non all’Essere.
Il Cerchio Magico come funziona???
Ce ne sono di tue tipi.
Il primo che si chiama protettivo impedisce alle forze esterne di entrare all’interno, il secondo che si chiama ostruttivo impedisce a chi è all’interno di uscire.
Il secondo è fondamentale per il potere del magus e trova la sua radice nella incapacità dei soggetti di uscire dallo stesso pensiero magico e di pensare simbolicamente.
Sinteticamente io lo schematizzo tra il chiedersi come e il chiedersi perché.

2- Cosa si intende per Egregora???
L’Egregora è il flusso direzionali degli eventi creato dalla somma di energie individuali soprattutto umane, che si concentrano in momenti particolari in una unica direzione.
L'Egregora una volta evocata vive di vita propria come fosse un'entità energetica a se', o è una fiamma che necessita di essere alimentata in continuazione???
Entrambe le cose: l’Egregora vive una vita autonoma dalle componenti individuali che l’anno creata, tuttavia se non alimentata finisce per estinguersi.
Senza egregore il Potere e chi lo dirige, potrebbe regnare allo stesso modo indisturbato o sarebbe meno strutturato e più vulnerabile???
Il Potere non si regge solo sulle Egregore, il Potere si regge sugli schemi operativi ispirati dal Pensiero Magico che impediscono la reiterazione del Pensiero Libero, che è altra cosa rispetto al çd Libero Pensiero.

3- La Massoneria nel suo insieme, nelle sue differenze è solo l'anello più visibile del mondo iniziatico o rappresenta il contenitore assoluto di tutto quel mondo???
La Massoneria, come tante altre realtà viene utilizzata abusivamente, pretestuosamente, strumentalmente dal Potere per raggiungere i suoi fini.
Come si pongono le società magiche come O.T.O., AMORC, GOLDEN DAWN rispetto le massonerie tradizionali di ogni latitudine, sono parte antagonista, complementare, o entrambe le cose???
Sono completamente estranee alla massoneria al di là di qualche occasionale infiltrazione.
Le URLODGE che ha svelato Gioele Magaldi nel suo libro Massoni, rappresentano realmente il centro del network o hanno sopra di esse altre Entità di varia natura, esistono i cosiddetti VOLGITORI DELLA RUOTA???
È inutile cercare il vertice del Potere, il Potere non ha vertice. Prova a immaginare perché la piramide raffigurata nel dollaro ha sopra un occhio, ma non un vertice.

4- Papa Francesco è veramente un innovatore, un riformatore progressista in conflitto con una fazione neo oligarchica reazionaria, o è solo un'invenzione l'eventuale contrapposizione tra fazioni nel Vaticano???
Possiamo ironicamente definirlo un "infiltrato Trotzkista massonico progressista" o è solo un buon attore conservatore che recita un ruolo, un bravo comunicatore che viene dal sud del mondo???
Papa Francesco e la sua fazione eventuale, "cospira" contro gli USA in una direzione pro BRICS, oppure è il rappresentate dell'Entita' suprema (Chiesa) sopra le parti, o semplicemente schierata pro-Usa???

Ci vorranno parecchi anni per rispondere a queste domande. Posso solo dirti che, se dovesse proseguire su questa linea, con coerenza e senza fare marce indietro che rivelerebbero la natura cosmetica di quanto fatto finora, questo papa o sarebbe costretto a dare le dimissioni e berrebbe una camomilla di troppo…

5- Il Sistema Militare nel suo complesso e nelle sue svariate declinazioni tecnologiche belliche (scienziati, costruttori, armatori, soldati, generali, contractor, multinazionali di riferimento), nella scala gerarchica decisionale degli eventi su scala globale è sopra le URDLODGE, è subordinato ad esse, o nei piani ALTI, coincide con esse???
A volte comanda, altre volte esegue, a seconda dei casi.
Nel caso fosse subordinato ad ALTE SFERE, perché accetta passivamente la sua posizione nella struttura del potere costituito???
Per la sua convenienza.
I Servizi Segreti sono un livello complementare o il cervello primario del potere militare??? I Piani ALTI dei Servizi Segreti possono coincidere con il mondo esoterico, o sono sempre due mondi indipendenti tra loro???
Nessuno è cervello primario, ogni struttura è organica allo schema astratto del potere..

6- Quanti modelli di N.W.O. esistono in contrapposizione e/o collaborazione tra loro???
Tutti quelli che sono necessari. Da uno a infinito.
Esiste una volontà ALTA di distruggere l'attuale EURO, fingendo di alimentarlo ma poi facendo di tutto per creare caos e divisione???
La Germania ha accentrato tutte le risorse auree dei paesi membri.
Quindi finché non sarà interesse della Germania distruggerlo, nessuno potrà fare nulla del genere.
Se si, certe "Agende" vanno in una direzione ancora più assolutistica del potere, di un' Europa ancora più militarizzata ed orwelliana, percorrono ed auspicano una visione più reazionaria della società, o abbiamo raggiunto il limite massimo di accentramento e consolidamento dello Status Quo???
No, ancora no, attualmente il modello di riferimento è quello cinese.

7- La Cina come si rapporta e, soprattutto, come si rapportava con le massonerie occidentali???
Ne faceva parte anch'essa o è sempre stata "un'altra dimensione" parallela al resto del pianeta???

No, non si è mai rapportata.
Durante la dittatura comunista le società segrete esistevano o no, avevano voce in capitolo, influenzavano quel mondo apparentemente così lontano da noi???
Si c’erano le triadi.

8- Esistono rivoluzioni storiche che non ebbero l'appoggio e l'aiuto delle massonerie???
Quella cinese.
Il fascismo, il nazismo e lo stalinismo, sono stati anche un grosso esperimento su vasta scala di certi mondi occulti o sono nati solo per le cause storiche che si studiano a scuola o su certi saggi???
Direi che non sono stati un esperimento, neanche lo stalinismo, atteso che è andato in direzione totalmente diversa dall’originario leninismo/trotzkismo.
Esiste sempre una metastoria che viaggia parallela su altri piani, che determina e plasma quella del piano sottostante, ovvero la nostra, oppure sono solo suggestioni???
Direi di si, ma non è fatta solo di società segrete, a anche di evoluzione del pensiero.

9- L'importanza del Tempo libero da dedicare a se stessi... Esiste realmente un Complotto del Tempo???
Si esiste ed è alla base della strategia del Potere, senza il tempo non si può pensare.
Nel futuro il Tempo sostituirà la valuta, diventando il nuovo conio globale, rappresentando come già accade per la moneta classica, il valore sociale del singolo individuo???
Non ne vedo la necessità: la moneta assolve benissimo gli interessi del Potere.
Una via "spirituale" potrebbe essere quella di crearsi sempre più tempo, liberi da sovrastrutture di ogni tipo, da dedicare alla creatività, alla ricerca, al benessere personale e di chi vive accanto a noi???
Si quella sarebbe la vera rivoluzione, ma forse non abbiamo il tempo di immaginarla.

10- Il delitto rituale mediatico, quello di natura egregorica che viene spesso veicolato ad unisono da tutti i media, senza fine come una eterna soap-opera (Mostro di Firenze, Cogne, Yara Gambirasio e tanti altri), è una forma di contenimento sociale come di distrazione di massa, di spauracchio come "Memento Mori" o ha contemporaneamente più livelli da soddisfare???
Nella maggior parte dei casi vestire un crimine in maniere rituale occultistica è funzionale per ottenere automaticamente coperture e depistaggi da eventuali fratelli di appartenenza.
Esiste un livello celebrativo, una sorta di rito di sangue per sigillare una "nuova nascita", un governo, un passaggio politico-economico, una festività significativa e via dicendo???
In alcune consorterie si.
Quali sono le Entità preposte a fare omicidi, stragi, attentati, da chi sono gestite???Non ci sono entità preposte, di volta in volta si individuano gli esecutori.

11- La frase ritrovata negli indumenti di Marco Pantani dopo la sua morte cosa significa: "COLORI, UNO SU TUTTI ROSA ARANCIO COME CONTENTA, LE ROSE SONO ROSA E LA ROSA ROSSA E' LA PIU' CONTATA" ???
È una frase delirante e senza senso scritta prima di morire o è un messaggio preciso, una firma del delitto???
È sicuramente un messaggio preciso decifrabile solo da coloro che conoscessero particolari della vita di Pantani non noti a tutti.
I colori, i fiori e gli animali vengono usati spesso come linguaggio iniziatico in certi omicidi rituali o sono casuali le assonanze???
Si vengono usati molto spesso.

12- Quanti massoni, magus, esoteristi e filantropi esistono nel mondo dell'Arte, della Musica, del Cinema e della Comunicazione???

Un numero molto più consistente di quanto si immagini.
Possiamo dire che la Propaganda del sistema utilizza o strumentalizza certe opere per educare nel tempo le generazioni o siamo immersi nel caos e nella casualità più totale e sono tutte teorie errate...???
Non esiste una sola propaganda, né un solo sistema, per cui propenderei per la casualità.
La pubblicità funziona ancora o è un linguaggio obsoleto che ha perso nel tempo il suo impatto di plagio emozionale???
Funziona nella misura in cui ci è stato sottratto il tempo per pensare, e anche l’abitudine forse…

13- Ultima curiosità... Castro, Guevara, Lenin, Stalin e Marx furono massoni???
Tutti meno Castro, se intendi Fidel, Lenin e Marx.
Se la risposta è affermativa, erano Iniziati in contrapposizione con altri Ordini filoatlantisti, oppure no???
Direi di no, le contrapposizioni vertono sempre e solo su interessi economici.
Nel caso fosse valida l'ultima opzione, come fanno a convivere persone contrapposte nella vita di tutti i giorni, negli stessi ambienti occulti???
È più semplice di quanto si immagini finché non emergono motivi di conflitto.
Per circa 15 anni Pinochet e Allende hanno convissuto nella stessa loggia.



mercoledì 2 dicembre 2015

SALO' O LE 120 GIORNATE DI SODOMA, OVVERO L'ANARCHIA DEL POTERE...


Sono tornato a vedere al cinema "SALO' O LE 120 GIORNATE DI SODOMA" di Pasolini.
Erano anni che non osavo riguardare certe scene raccapriccianti un tempo ripudiate, all'epoca non potevo comprendere del tutto l'opera e difficilmente sarei stato in grado di metabolizzare quelle più oscene. 
Lo ricordavo diverso, temevo di immergermi nella storia, ma riguardandolo con calma e con il senno di poi, l'ho apprezzato più di quanto non mi aspettassi, notando una certa sobrietà estetica, ma sempre elegante e mai volgare o superficiale, e soprattutto una grande denuncia della ferocia del potere.
Il film è introdotto da un interessante documentario dove il regista spiega il senso dell'opera, avvisando che molti spettatori, soprattutto giovanissimi, non saranno probabilmente in grado di capirlo, cosa che successe al tempo anche al sottoscritto, o di comprenderlo solo in parte, avendo diversi livelli di lettura.

Pasolini racconta cosa voleva rappresentare con SALO', ovvero, l'anarchia del potere, l'autoreferenzialità dello status quo, qualunque esso sia, e che averlo voluto mettere in scena durante la fine del fascismo, è solo perché risultava più evidente e palese l'esercizio dell'abuso della forza in quel periodo storico, periodo storico che viene preso come modello, ma MAI senza fermarsi a quegli anni, anzi rendendolo modello universale, mostrando come si alimenta e come viene esercitato dal sistema sulle masse.
Il Fascismo come archetipo sistemico del MALE, ovviamente per poter metaforicamente parlare dell'attualità, dei nostri mostri sociali quotidiani e non solo una fotografia di una storia passata e sepolta, l'identificazione di un mondo trasversale ai sistemi, di un linguaggio rituale che attraversa le epoche e si firma sempre nello stesso modo.


Nella Repubblica di Salò, 8 ragazzi ed 8 ragazze, vengono rastrellati per ordine di quattro rappresentanti del potere, definiti "SIGNORI": il Duca, POTERE ARISTOCRATICO, il Monsignore, POTERE RELIGIOSO E SACERDOTALE, l'Eccellenza, POTERE GIUDIZIARIO ed il Presidente, POTERE POLITICO-ECONOMICO
I quattro impersonano i vizi e le turpitudini delle caste che ciascuno rappresenta. Sedici prescelti fra i giovani prigionieri sono confinati in una grande e sontuosa magione, isolata da qualsiasi centro abitato.
La villa è come situata fuori dal tempo, una sorta di terra di mezzo, un antro infernale dantesco, nonostante sia ben evidenziato il periodo storico, quasi a voler stabilire un patto sottile con lo spettatore che questa storia è sempre esistita ed esiste anche oggi.

Pasolini con SALO' mette in scena la ritualità del POTERE, scavando nel profondo e non limitandosi a fare una critica socio-politica contro di esso, ma rappresentandone tutte le metodologie operative nell'atto sacrificale, quei paradigmi che determinano i ruoli sociali sublimati e stabiliti dal potere attraverso tutte le declinazioni sessuali morbose, perverse e criminali.
Lo status quo opera la castrazione sessuale perpetrata tramite la violenza sessuale, che va a sostituire la normale sessualità ed il naturale scambio erotico, affettivo e di amore che plasma la persona e la proietta in uno stato di consapevolezza, di maturità, di coscienza individuale, di classe e di libertà, sotto ogni sua forma, interiore spirituale e civile. Corpi come merce da consumare, tipici della società capitalista... Svuotamento di quei corpi quasi a voler rubare le anime e quella purezza che non possiedono gli uomini di potere.
Un inferno contrapposto ad un paradiso negato.
Non è un caso che tra i dogmi e le regole ferree dei 4 SIGNORI DELL'APOCALISSE è divieto assoluto aver qualsiasi recrudescenza spirituale che possa alleviare le torture a cui andranno incontro le vittime sacrificali, è proibito pregare o invocare Dio, ma anche rifugiarsi in una propria spiritualità da contrapporre all'assolutismo del micro sistema/macro sistema repressivo sessuale, religioso endemicamente e quindi sostitutivo delle altrui libere pulsioni interiori.
Quindi da intendere come negazione e divieto di stato ad essere SPIRITI LIBERI, in un'accezione più laica contrapposta a quella dogmatica, ergo religiosa, dei loschi figuri e del loro criminale regolamento.

E' interessante come Pasolini abbia messo in scena la quotidianità, attraverso un periodo storico ben preciso, ovvero durante la caduta dell'Impero, attraverso la decadenza e lo straripare delle pulsioni malate dell'uomo orgasticamente impotente, che necessita di sublimare la sessualità e la sua naturalezza, attraverso il ribaltamento delle sue regole e l'imposizione di altre fino alla morte, controiniziando e viziando il corso della vita, creando quel clima di terrore nelle vittime dove potersi specchiare per riuscire finalmente a vedere se stessi e scoprirsi nel profondo.
Se il film fosse continuato dopo le torture e gli omicidi dei poveri giovani rapiti, avrebbe visto come ulteriori vittime anche i carnefici, perché la logica conseguenza a questo processo distruttivo, sarebbe stata la morte dei 4 SIGNORI DELL'APOCALISSE, come in una sagra IMPLOSIVA e autodistruttiva, un sogno mistico pagano che pervade chi coltiva il potere e chi lo esercita.


I dogmi e le regole presentati ai ragazzi rapiti ed esposti come un sacerdote da un pulpito, vanno a fortificare e strutturare l'ANARCHIA DEL POTERE, che è appunto una controiniziazione della vera anarchia, libera e consapevole. L'ANARCHIA DEL POTERE a differenza dell'altra, ha bisogno di assolutismi, meglio se di natura coercitiva sessuale.
Quando si impone con violenza una sessualità deviata che giunga lentamente fino alla morte, quando si rieduca un popolo sessualmente, sia castrandolo che manipolandolo con i ruoli sessuali imposti dall'alto, si opera dentro i confini del fascismo, in un'accezione di significato più allargata.
Interessante come i 4 SIGNORI DELL'APOCALISSE vengano mostrati talvolta vestiti da donna e con un desiderio omosessuale talmente represso che per essere liberato dalle catene moraliste del dogma, ha bisogno di essere esercitato di nascosto e in maniera perversa e brutale.
L'uomo di potere per potere finalmente esercitare la sua propensione omosessuale, quindi simbolicamente la sua vera libertà ed identità, che in altra sede sarebbe stata legittima e naturale, ha bisogno di uccidere lo spirito libero, giovane, necessita di vampirizzarlo, deve ridicolizzarsi mettendo in scena un matrimonio omosessuale ed i relativi travestimenti forzati, per potersi flagellare e sentirsi in colpa, per continuare ad alimentare quel masochismo che lo contraddistingue e che lo porta ad essere sia carnefice che vittima, dentro un circolo vizioso, all'interno di un cerchio magico sessuale, da quale si può uscire solo attraverso la morte altrui nella quale riconoscersi e nella quale sprofondare.

SALO' è suddiviso in 4 parti, come 4 sono i SIGNORI DELL'APOCALISSE, i cui titoli si rifanno alla geografia dantesca dell'Inferno: Antinferno, Girone delle Manie, Girone della Merda e Girone del Sangue.
I tre "Gironi" in particolare richiamano la suddivisione dantesca del Cerchio dei Violenti.
Pasolini sceglie di rappresentare il potere nella maniera più classica ed autoriale, proprio per ben identificarlo, classificarlo, destrutturarlo e alla fine metabolizzarlo, quindi per renderlo impotente come è nella realtà dei fatti, nonostante esso appaia e spesso abbia il coltello dalla parte del manico e possa imporre la sua visione malata.
Sceglie di addentrarsi in un clima rituale esoterico, anche se essotericamente appena accennato, per potere urlare al mondo intero, sia a coloro che possono comprenderne il linguaggio, sia a coloro che coglieranno alcuni aspetti, che il potere opera in questi termini brutali anche e soprattutto nella realtà empirica di tutti i giorni e non solo in quella romanzata del film.
Il livello esoterico di SALO' contempla questa critica feroce alla società dei consumi e dei sacrifici.
Il film inizia con il rapimento di giovani donne e uomini, quasi tutti minorenni, strappati o venduti dalle rispettive famiglie per essere l'oggetto rituale del potere, perché questa prassi è sempre esistita ed esiste anche oggi nella civilissima democrazia, perché il potere così opera, attraverso il sacrificio di sangue, come una messa nera satanica.
La società capitalista religiosa alimenta se stessa ed il suo Tempio attraverso il sangue e l'esercizio gratuito della violenza, lo fa essotericamente attraverso guerre che giustifichino la sua esistenza, esotericamente attraverso una liturgia antica mutuata da linguaggi iniziatici "neri", e non è un caso che nella parte del film del Girone del sangue, il monsignore si mostri come un sacerdote mitraico seduto su un trono con teschi di capri cornuti, come a voler dire che il potere si trasforma continuamente trasmutando se stesso attraverso la storia, mantenendo salde le sue tradizioni secolari, essendo sempre se stesso e replicandosi all'infinito.
Certe ambientazioni e le musiche in sottofondo ricordano gli stessi scenari e le stesse litanie presenti in SHINING di Kubrick, hanno lo stesso potere evocativo magico rituale, considerando che entrambi i film, da due punti di vista solo apparentemente differenti, hanno moltissime analogie e denunciano con diversi stili, la ritualità del potere costituito che si fonda su un precedente martirio, il regime fascista ed i suoi crimini, in SALO' e il cimitero degli indiani d'america sterminati, in SHINING, per approdare nell'attualità e mostrare il cannibalismo del potere gerontocratico.


Una denuncia sociale, quella del regista, che si ripercuote su diversi livelli, spingendosi fino dentro le fogne del del sistema, mostrando quello che non era mai stato fatto al cinema, denundando il RE e i suoi liturgici esercizi sacrificali, destrutturando la celebrazione del Tempio, facendola riemergere dalla notte dei tempi e togliendo tutte le maschere che la democrazia usa per nascondere la sua vera identità. Un'identità mostrata al volgo e per questo punita con la morte, considerando che Pasolini da vero rivoluzionario ed antimilitarista, fu perseguitato per anni dalla polizia di regime, denunciato decine di volte, braccato dai fascisti, picchiato ed infine ucciso da quel sistema che ha sempre ripudiato e combattuto.
Quello fu il suo ultimo grido di libertà ma anche il suo testamento, in fondo, le vittime dei 4 SIGNORI DELL'APOCALISSE, lo rappresentavano, ogni persona uccisa e violentata era e sarà ogni vita del regista spezzata e contrastata dal potere, ogni atto di accusa, ogni fase della sua carriera di antagonista fuori dagli schemi e per questo pericoloso, troppo pericoloso, per un sistema che vive di regole ed irrazionalità. La presenza scomoda di Pasolini, nello scenario mediocre di un Italia conformista sia a destra che a sinistra, rappresentava un esempio che toglieva energia al potere, era un alito di vento in mezzo a tanto fumo, un sogno di speranza e di libertà che andava tolto di mezzo.
E quale miglior modo di eliminare una figura simbolicamente così vitale?
Attraverso un contrappasso dantesco, ovvero, mettendo in scena quello che lui aveva denunciato in SALO'.
Quindi, esecutori fascisti o comunque vicini a certi ambienti militari deviati e mandanti "ALTI" che, per varie ragioni, erano tutti concordi nel volerlo uccidere.
Sei omosessuale? Verrai ucciso durante quell'atto sessuale, adescato e poi incastrato, almeno nella versione ufficiale. Esistono altre ragioni per cui fu ucciso, oltre a quelle del fatto che rappresentò il potere nella sua essenza e nella sua operatività rituale di sangue, come quella della stesura del suo romanzo PETROLIO, uscito postumo nel 1992.
Petrolio appare debitore al modello della commedia dantesca, con la sua satira e la dura denuncia della politica contemporanea. L'ideologia, fulcro dell'opera, è quella politico-sessuale e il tema principale è il potere e il male, oltre a voler denunciare metaforicamente la morte di Mattei e la preoccupazione nelle stanze dei bottoni che il romanzo sarebbe potuto diventare un nuovo film di denuncia troppo esplicito in una fase storica di spostamento a destra dell'asse politico e culturale, attraverso la strategia della tensione, implementata dai nuovi omicidi mediatici che ancor oggi, soprattutto oggi, sono in voga ed alimentano la sacra egregora del MALE, gli stessi che Pasolini aveva reso espliciti nel suo film più rivoluzionario.


PS: Nel romanzo PETROLIO, oltre la parte mancante dell'opera dove denunciava il sistema ed i suoi uomini più direttamente, c'è un capitolo importante dall'emblematico titolo: "Appunto 2" dal sottotitolo La prima rosa dell'Estate.
I riferimenti esoterici floreali sono presenti anche in SALO' nell'ultima scena del film, quando i due giovani kapo' accendono la radio e ballano su una vecchia melodia del ventennio.
Uno dei due chiede all'altro: "Come si chiama il tuo ragazzo???... E il suo compagno di danze risponde: "MARGHERITA".

NB: Durante le campagne belliche degli antichi romani, i medici portavano a loro seguito sacchi colmi di Margherite. I fiori venivano spremuti e, con il succo che se ne ricavava, venivano imbevute le bende utilizzate per curare le ferite riportate durante i combattimenti. La margherita era utilizzata anche per raffigurare le medaglie donate ai vincenti gladiatori. Oltre ad avere significati simbolici di profezia e di AMORE, che ribaltati nell'accezione dantesca dallo stesso regista, possono voler indicare come suggestione i FEDELI IN AMORE, la parola "margherita" ha col tempo cambiato il suo significato, e nel tardo Medioevo è arrivata a designare il fiore della margherita, al quale oggi il nome proprio di persona viene generalmente associato, e il suo uso richiama solitamente il significato floreale, ad imitazione di altri nomi quali ROSA e IRIS.


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https://www.youtube.com/watch?v=G3o1RCWPz8I
https://www.youtube.com/watch?v=HUW0gUJ_q5Y
https://www.youtube.com/watch?v=zlU0rf58ajA
https://www.youtube.com/watch?v=9k1Kv4XKE00
https://www.youtube.com/watch?v=KIL-uDkMx00
https://www.youtube.com/watch?v=2j3BiRV-P7A
https://www.youtube.com/watch?v=WY9iI5uUByw


lunedì 23 novembre 2015

SIMBOLISMO VENERDI' 13 E NEO-MEDIEVALISMO DELLA POLIZIA RELIGIOSA SAUDITA...


Gli attentati di Parigi sono stati fatti in un giorno particolare, non uno a caso, ma in una data piena di simbolismi e ricorrenze, di suggestione. Una firma chiara che sigilla l'evento e traccia il territorio, come fosse il nome dell'autore del romanzo, un romanzo criminale reale, in quanto la realtà spesso supera la fantasia.
Leggiamo insieme quanti accadimenti e significati si porta dietro il VENERDI' 13...

Molte storie moderne sostengono che la credenza secondo cui il giorno venerdì 13 porti sfortuna, si sia originata venerdì 13 ottobre 1307, quando Filippo IV di Francia diede l'ordine di arrestare tutti i templari. Tuttavia, sebbene il numero tredici sia storicamente considerato un numero sfortunato (convenzionalmente i commensali dell'ultima cena sono 13), sembra che la sua associazione con il giorno venerdì risalga ai primi anni del XX secolo. (wikipedia)

Se sul calendario il numero 13 cade di venerdì, allora tale combinazione viene definita "il venerdì nero". La superstizione intorno a questa data però ha origine, o comunque prevale, nel mondo anglosassone. In Italia, infatti, credenze di segno opposto, ritengono fortunato il giorno 13 (salvo, magari, si tratti proprio di un venerdì) e sfortunato il venerdì 17.
Cerchiamo di ripercorrere un po’ la storia di questa superstizione così diffusa, per capire da cosa ha avuto origine.
I simbolismi della tradizione, sia il venerdì che il 13 come numero in sé, trovano da sempre radicate tradizioni, non solo in Occidente, che li considerano come fattori negativi o infausti.
Il più evidente simbolismo, almeno per la nostra cultura, si trova nel novero dei commensali dell’Ultima Cena, con il tredicesimo del presenti, Giuda, che si rende traditore di Gesù, il quale proprio di venerdì muore sulla croce. Da questo deriva la superstizione, diffusa ancora oggi, intorno al fatto di partire per un viaggio in una comitiva di 13 persone, o essere in 13 a tavola, soprattutto quando ciò avviene per l’arrivo inatteso di un tredicesimo invitato: è come se prendesse il posto nefasto di Giuda.
Queste credenze vengono spesso combinate al significato attribuito al giorno venerdì, anch'esso quindi di probabile origine religiosa. Da qui deriva la superstizione del venerdì combinata col 13. Nella tradizione biblica il venerdì è anche il giorno della tentazione di Adamo ed Eva, dell’inizio del Diluvio Universale e della distruzione del Tempio di Salomone.
Nella Roma pagana il sesto settimanale rappresentava il giorno delle esecuzioni, come più tardi in Inghilterra per l’impiccagione dei condannati. Nel Nord Europa, il venerdì è il giorno dedicato alla dea Freya (Friday in inglese, Freitag in tedesco), che se può coincidere nel ‘dies Veneris’ con la figura di Venere, possiede rispetto alla divinità greco-romana l’ulteriore caratteristica di essere protettrice delle arti magiche, e per estensione del culto delle streghe.

Fischer chiama tredici il fattore Geova poichè alcune parole della lingua Ebraica sono state ispirate dall'essenza di Geova il cui valore numerico è 26, cioè uguale a 2 x 13. Le parole seguenti hanno tutte un valore numerico (gematria in "N") il cui fattore comune è 13:
o Moses (Mosè), 351= 27 x 13;
o Giuseppe, 156= 12 x 13;
o Isaac (Isacco), 208= 16 x 13;
o Abraham (Abramo), 104= 8 x 13;
o Torah, 611= 47 x 13;
o Jacob (Giacobbe), 182= 14 x 13;
o Israele, 546= 42 x 13;
o Sinai, 130= 10 x 13;
o mese, 312= 12 x 26= 12 x 2 x 13;
o la divinità scritta in ebraico, [aleph], [he], [beth], [he], 1+5+2+5= 13.
Anche usando la gematria in "n," le parole seguenti hanno in comune il fattore 13:
o Elohim scritto in ebraico, [aleph], [lamed], [he], [yod], [mem finale], 1+12+5+10+24= 52= 4 x 13;
o Amen scritto in ebraico, [aleph], [mem], [nun finale], 1+13+25= 39= 3 x 13.

E anche il valore numerico della parola
o "uno," [aleph], [heth], [daleth], 1+8+4= 13, ed
o amore, [aleph], [he], [beth], [he], 1+5+2+5= 13, in ebraico; ed il valore numerico del nome di
o Gesù in ebraico, [yod], [he], [waw], [shin], [ayin], è 10+5+6+300+70= 391, dà 13 per riduzione (cioè 3+9+1=13, n.d.t.).

Nella Bibbia di Ostervald, il Vecchio ed il Nuovo Testamento contano 1040 capitoli per un totale di 66 libri. E 1040= 80x13. In più, sempre nella Bibbia di Ostervald, il Vecchio Testamento conta 780 capitoli per un totale di 39 libri, e 780= 60 x 13.
· Il numero 13 sarebbe, in un certo modo, in correlazione col nostro pianeta Terra che è chiamato in israelitico Eretz e che è scritto [aleph], [resh] e [tzade]. 
La lettera [tzade], messa alla fine di una parola, non ha come valore 90 ma 900. Il valore numerale dà, perciò, 1+200+900= 1'101. Questo numero, interpretato nella base matematica due (binario), è equivalente al numero 13 nella base decimale.
· Il valore numerico della parola israelitica BEV, che significa “caos”, dà 13.VENERDI 13...


Dal simbolismo storico e metastorico, passiamo alla cruda realtà dell'agenda nera di certi poteri forti che, nell'ARABIA SAUDITA vede incarnato una forma di totalitarismo da prendere come esempio futuro di Governance, ovviamente da adattare al mondo occidentale in senso tecnocratico, ma comunque un modello di società classista e medievalista utile alla gestione delle sempre più numerose masse popolari.

NEO-MEDIEVALISMO DELLA POLIZIA RELIGIOSA SAUDITA...
(un modello di sistema per le avanguardie occidentali neo-aristocratiche)
Se proprio dobbiamo svuotare gli arsenali militari contro paesi arabi e fare crimini di Stato (è una provocazione, in quanto non auspico nessun conflitto bellico), almeno bombardiamo l'ARABIA SAUDITA e non la Siria e il finto Stato dell'ISIS che è una sua pagliuzza, finanziata e ben nutrita da quella monarchia, nostra alleata.
Sarebbe come combattere la mafia bombardando la casa di un singolo scugnizzo che è andato a riscuotere il racket da un commerciante, finanziando ed alimentando i suoi mandanti. E' abbastanza surreale.
Un paese con la POLIZIA RELIGIOSA e con i Califfi criminali miliardari che tengono in schiavitù la popolazione, non può esistere.
Il problema che queste teocrazie malate naziste e fondamentaliste sono i peggior kapo' del sistema capitalista occidentale e nessuno oserà mai proferire parola, anche quando giustiziano artisti e semplici dissidenti come FAYAD.
Vediamo tutti un RENZI in visita dai Califfi criminali che fa da zerbino tra un salam e una battuta risicata.

Le motivazioni della sua condanna e della sua esecuzione gridano vendetta e dovrebbero iniziare a suscitare scalpore nella comunità internazionale, non solo per il record di omicidi di stato dell'ARABIA SAUDITA contro il suo popolo schiavo, una delle più feroci dittature di tutti i tempi da far impallidire nazismo e stalinismo, ma perché nel loro apparente MEDIEVALISMO, sono l'avanguardia e l'esempio principale per certi poteri forti neo-con occidentali che usano il terrorismo per spostare l'asse a destra e in direzione neo aristocratica.
Sono il modello che alcuni ILLUMINATI NERI vogliono implementare anche in occidente.
I vari PATRIOT ACT, le LORO "augurabili" restrizioni dei diritti civili, dei diritti di sciopero, di distruzione dei diritti dei lavoratori, della libertà di parola, le voglie non tanto nascoste di censurare la rete, il desiderio dell'arrivo dell'uomo della provvidenza che imponga la nostra sharia, vanno nella direzione conservatrice e reazionaria che stanno progettando passo dopo passo.
Il discorso è complesso perché i poteri forti neo aristocratici che utilizzano crisi economiche, strategie della tensione e, subito dopo, guerre imperialiste, mostrano alla massa che sono gli islamici, coloro che vorrebbero imporre le loro dottrine, mentre nella realtà dei fatti, siamo noi che stiamo rubando a quei paesi certi modelli di pensiero.

L'HATHOR PENTALPHA, URLODGE di estrema destra neo aristocratica, ci farebbe la firma nel trasformare tutto l'occidente in un'immensa ARABIA SAUDITA regolata da una tecnocratica SHARIA, una sorta di Petrol-monarchia del futuro.
Un neo-medievalismo come obiettivo, come tappa finale di un lungo percorso, tappa che assicura la conservazione del potere a coloro che da anni dominano la scena internazionale con il sangue ed il terrore.
L'occidente distrugge solo i paesi musulmani moderati o comunque non allineati, quindi è alleata di quelli più criminali.
Ha distrutto esempi di laicità islamica che, con tutti i loro limiti, vedi Libia, avevano creato modelli socialisti ed indipendenti, modelli che avevano creato benessere sociale in perfetta contrapposizione alle dittature SAUDITE.
Perché Israele non critica l'ARABIA SAUDITA, ma reprime i palestinesi?
Perché l'ISIS non fa attentati nelle capitali SAUDITE???
Perché nessuno in occidente dice nulla e si allinea al conformismo imperante???






martedì 17 novembre 2015

BA TA CLAN: "VENERDI 13 DI SANGUE E ARENA".


Parigi d'autunno tra foglie morte e note de "Le vien rose" in un Venerdì Nero, un venerdì 13 con tutto quello che si porta simbolicamente dietro e tutto ciò che di suggestivo possiamo attribuire all'evento.
Sette attentati terroristici stravolgono la capitale e tutto il mondo occidentale, colpiscono diversi punti della città, locali, ristoranti, stadio di calcio, punti di aggregazione e di svago, di cultura e di arte.
Sono diversi i messaggi da rilevare, le esplosioni durante la partita Francia-Germania riguardano il linguaggio più esplicito, diretto, diciamo politico e servono come monito, sia ad Hollande che alla Merkel, per sacralizzare gli schieramenti in campo, ovvero quelli che verranno definitivamente a crearsi nei prossimi anni, rompendo di fatto il blocco del Brics, che potrebbe alla lunga rappresentare un problema ed un rallentamento dell'espansionismo occidentale.
Da un lato Hollande, premier che ha tradito fin dagli inizi la fazione progressista, mostrandosi facilmente manipolabile per la causa neo-aristocratica, ed utilizzato come ariete per la guerra in Siria da parte del Blocco Nero, e dall'altro la Merkel, già più volte ammonita e redarguita a colpi di scandali industriali, per la sua voglia recondita di allearsi strategicamente a Putin e quindi "opporsi" all'agenda USA israeliana di guerra senza fine in Medio Oriente e di perseguire interessi economici indipendenti. Vladimir Putin e Angela Merkel, secondo quanto ci spiega Gioele Magaldi nel suo libro "MASSONI Società a responsabilità illimitata", furono iniziati presso la stessa Ur-Lodge: la Golden Eurasia.
I due leader si conoscono bene e si stimano, qualche volta sognano una terza via, un contenitore metapolitico che possa contare sul piano diplomatico internazionale, atto ad arginare lo sbilanciamento dell'asse a favore della Governance yankee, contenitore che potrebbe fare da ponte e da interlocutore proprio al Brics, con tutto quello che ne consegue sul piano militare, economico e politico globale.
L'attentato allo stadio di Parigi ristabilisce i ruoli in campo, si assicura le alleanze e ammonisce coloro che vorrebbero prendere il volo, in un colpo solo, e lo fa simbolicamente proprio in un Arena, durante l'amichevole scontro sportivo tra i due paesi chiamati in causa, ma indirettamente indica anche a Putin la strada consigliata da percorrere e che da oggi non potrà più alzare tanto la voce sulla Siria, costringendolo di fatto ad un silenzio assenso a denti stretti riguardo al "Casus Belli". Ricordiamo che recentemente è stato colpito un aereo russo in Egitto pieno di turisti che nessun ha ricordato, e questo è successo per dare un segnale chiaro a Putin.


Gli altri attentati terroristici sono stati pianificati scientificamente in luoghi ricreativi, tipici della nostra cultura europea ed occidentale, il più significativo ed importante attacco è stato sferrato al Bataclan.
Il Bataclan è uno storico locale di Parigi, una sala utilizzata per concerti e spettacoli, che si trova nell’11° Arrondissement, un quartiere nel centro della città.
Il nome del locale è ispirato all’operetta Ba-ta-clan di Jacques Offenbach, che aveva un' ambientazione cinese, piena di draghi e decorazioni orientali, ed è stata rappresentata per la prima volta nel 1855.
Jacques Offenbach nasce a Colonia nel 1819 e muore curiosamente a Parigi nel 1880; è interessante la suggestiva casualità che vede l'artista riunire entrambi i paesi chiamati in causa anche dalla sfida calcistica, attraverso la sua nascita e la sua morte. 
Scrisse la sua prima importante opera nel 1858 dal nome "Orfeo all'inferno"  
La trama riprende, in chiave comico-satirica, la vicenda mitologica della discesa di Orfeo agli inferi per riportare alla vita l'amata Euridice. Nel presentare gli dei dell'Olimpo come meschini e ridicoli personaggi, Offenbach diede all'opera un sapore scandaloso e dissacrante, sotto la farsa, si celava una satira corrosiva del Secondo Impero e della nuova "nobiltà" borghese di Napoleone III. 
Offenbach fu molto legato al suo paese d'adozione, e molti suoi lavori sono di sapore patriottico. 
Ma ciò non l'aiutò quando scoppiò la guerra tra Francia e Germania nel 1870, poiché fu qualificato dalla stampa tedesca come un traditore e da quella francese come una spia di Bismarck. 
Quando tornò a Parigi dopo la guerra, le sue irriverenti operette furono accolte con successo dal pubblico, e segnarono, in concomitanza di fatti politici e militari, la fine dell'impero di Napoleone III. Andato in fallimento nel 1875, l'anno successivo recuperò una buona parte delle perdite in un tour negli USA, dove diede 40 concerti a New York.
Anche qui sono curiose le analogie con quanto di suggestivo ci riporta il simbolismo dietro gli attentati. Come durante la partita di calcio in un freddo Venerdì 13 del 2015, scoppiò la bomba "islamista", l'inventore del Bataclan fu preso tra due fuochi, da quello francese e da quello tedesco, sempre in concomitanza di una guerra e dal suo magico fil rouge che attraversa le epoche ed analogicamente si ripropone ciclicamente, determinando di fatto l'incarnazione dell'egregora dominante perpetua. Ed è interessante come artisticamente si salvò, presentando le sue opere, in primis l'Orfeo all'inferno, proprio negli Stati Uniti, percorrendo di fatto la stessa strada che l'opera militare odierna del terrore vuole indicarci con le sue firme ed i suoi ammiccamenti sottili, ovvero, la lunga via che unisce e plasma il percorso evocativo, dalla Germania, passando per la Francia fino agli Usa.

Ieri "Orfeo all'inferno", oggi gli "Eagles of Death Metal", nome ironico di un gruppo vintage rock sulla via della consacrazione mondiale, il cui nome ironizza sul genere musicale Death-Metal, ma alla luce dei fatti può anche essere tradotto come "Aquile della morte metallica" che ben rappresenta la messa in scena teatrale dell'attentato a suon di Kalashnikov dei terroristi. 
Ovviamente, la nota di colore non poteva mancare, perché la band stava suonando il brano "Kiss the devil", veramente un degno contrappasso ed una sorta di involontaria controiniziazione da attribuire al destino. 
Il teatro Bataclan è stato per decenni di proprietà di due facoltosi ebrei. 
Pascal Laloux, uno degli ex proprietari del teatro, ha detto che il teatro è stato venduto nel mese di settembre di questo anno, dopo 40 anni e diverse minacce recenti da parte di gruppi terroristici islamisti.
Suo fratello Joel, il co-proprietario, ha dichiarato a "Channel 2" che hanno venduto il teatro l'11 settembre ed è recentemente emigrato in Israele. Ha pure dichiarato che ha preso una telefonata dal teatro nel momento preciso dell'attacco, potendo sentire gli spari in diretta.
"I terroristi non hanno regole" ha detto Pascal. "Dobbiamo prendere il toro per le corna nella battaglia contro il terrorismo""la Francia dovrà intervenire".
Una profezia facilmente azzeccata, visto l'intervento immediato della Francia con bombardamenti a tappeto in Siria, o come è più politicamente corretto dire, nello Stato Islamico dell'ISIS...
Come ben vediamo, le suggestioni e le analogie imperano in tutta questa tragedia di sangue, ma sono paradossalmente i fatti più concreti che possiamo rilevare, perché ritengo che le firme e la simbologia veicolata anche dal circo mediatico nelle prime ore, siano piuttosto chiare. E' entusiasmante osservare la prima pagina della Stampa on-line che riporta una Rosa Rossa con una frase scritta in francese: "au nome de quoi?= in nome di cosa?"... 
Ovvero, "In nome della rosa", ma qui a fare i complottisti sono i funzionari della stampa ufficiale.


La mia posizione sui fatti accaduti in Francia è abbastanza chiara, ritengo che gli attentati di Parigi, come quelli passati di Charlie Hebdo, abbiano la stessa matrice, la stessa logica, gli stessi interessi, gli stessi mandanti, le stesse forze oscure che Magaldi indica appartenenti alla UR-LODGE Hathor Pentalpha. 
Forze occulte che si manifestano attraverso l'ISIS, una creatura occidentale che svolge bene in questa fase di globalizzazione imperiale, il ruolo di gruppo terrorista fondamentalista islamico che semina terrore e raccoglie guerre a favore del Blocco Nero, ovvero quel coacervo di forze trasversali neo-aristocratiche votate al caos per ricostruire un nuovo modello unitario in Medio Oriente, a guida USA ed alleati annessi, un Nuovo Ordine Mondiale, in linea con gli orientamenti neo-con, indipendente dalla politica con la P minuscola governativa, in quanto rappresentante vincente dell'attuale back-office del sistema capitalista padronale.
Un contenitore reazionario dei poteri forti, di una certa massoneria NERA che da più di 15 anni persegue precisi obiettivi militari ed economici a suon di bombe, ma potremmo anche espandere il discorso ad obiettivi più SOTTILI ed egregorici, che si contrappone a chiunque gli si presenti innanzi, creando e fortificando in progress, alleanze, alleati ed umili esecutori per la causa, determinando ruoli, plasmando attentati pianificati, alimentando il divide et impera e la paura tra i popoli europei.
L'ISIS, come pubblicamente anche la Clinton ci ricordava, è una creatura occidentale, da noi finanziata, edificata e ben nutrita, utilizzata come strumento puramente bellico per la solita triade che ben conosciamo: PROBLEMA, REAZIONE, SOLUZIONE.
CUI PRODEST???
E' un'entità con più teste, USA, ISRAELE, INGHILTERRA e annessi alleati come la Francia, l'Italia e a scalare, gli altri alleati europei, e teste mediorientali, come la Turchia, la fedelissima ARABIA SAUDITA e relativi satelliti islamici fondamentalisti con tanto oro nero.
Una creatura che, a dispetto di come volutamente ed erroneamente viene presentata dai media ufficiali in tutto il mondo, ha diversi livelli operativi ed organizzativi.


1- Un primo livello basico di arruolamento di fondamentalisti mercenari islamici, che con la religione hanno un rapporto fittizio e strumentale, utilizzati per la propaganda, per la messa in scena di teatri dell'orrore e rappresentazioni da guerra santa, atte a creare il PROBLEMA, che svolgono funzioni primarie, tra le quali anche atti terroristici dimostrativi ed azioni più semplici ed adatte al loro ruolo, ma raramente utilizzate per azioni da INTELLIGENCE che prevedano una metodologia ed un'operatività militare più complessa in join-venture con i Servizi Segreti. Sono le prime avanguardie, i FANTI del 21° secolo, nulla più, gli attuali candidati manciuriani. La loro funzione è soprattutto quella di determinare mediaticamente lo spauracchio dell'umo nero, dello straniero, della guerra di civiltà. Hanno infine una funzione simbolica.

2- Un secondo livello dove operano alcuni reparti speciali di INTELLIGENCE, di Contractor al soldo dei Servizi Segreti di riferimento, dove si pianificano gli interventi militari concertati dall'ALTO, dove è necessaria un'azione bellica più dettagliata, ampliata, complessa e sincronizzata, dove nulla viene dimenticato per strada, se non per ovvi motivi di linguaggio in codice, come accade per i soliti passaporti stranamente rimasti illesi da esplosioni, oppure, sempre dimenticati sul luogo del delitto come a determinare una firma per chi deve capire. 
Dove i testimoni vengono minacciati, schedati, controllati loro ed i loro eventuali filmati compromettenti, che latitano per logiche ragioni, dove esistono più livelli di infiltrati che permettono il realizzarsi di attentati scientifici, matematici, perfettamente coordinati tra loro, coperti da strutture statali subordinate e talvolta ricattate, dove è possibile entrare in ambienti controllati senza essere fermati, dove la logistica ricopre un ruolo predominante, dove la tattica e la strategia militare non possano lasciare nulla al caso, dove esiste un'organizzazione alveare, un corpo unico, come nella miglior tradizione della strategia della tensione storica, passando per l'11/9, fino ad oggi in Francia.

3- Un terzo livello che è rappresentato dalla stanza dei bottoni del Network, che coordina e pianifica l'agenda terroristica per ovvi motivi espansionistici e di potere, formato da quelle UR-LODGE, indicate precedentemente, da Poteri Forti che controllano le multinazionali del petrolio, delle armi, della droga, delle principali industrie mondiali di ogni settore, di certi ambienti neri magici iniziatici, vicini a posizioni naziste e neo-aristocratiche, ad Emirati e sultanati che supportano le operazioni, facendo da ponte e da kapò del macro sistema occidentale con quello arabo e fondamentalista, con ambienti ALTI militari, fino a chi controlla la proprietà dei media principali che servono ad alimentare la sacra fiamma del plagio emozionale. Poteri trasversali che si contrappongono, oggi primeggiando, ad altri più moderati che talvolta diventano complici ricattabili, oppure a minoritarie fazioni progressiste ancora troppo deboli, ma soprattutto, si giovano del fatto che la maggioranza silenziosa è con loro, perché gli è stato presentato su di un piatto d'argento un capro espiatorio, come nella miglior tradizione rituale massonico reazionaria. 
Siamo noi INGENUISTI i miglior alleati e fedeli del culto di ISIDE, noi che abbiamo avuto in dono come zuccherino, la possibilità di esercitare il nostro razzismo sugli altri, o di creare ulteriori scale sociali che dividano tutto il popolo, dove esiste sempre uno sotto di noi da guardare dall'alto in basso, replicando in piccolo lo stesso schema piramidale mutuato dai nostri padroni, nell'illusione di sentirci più forti, noi che siamo stati rieducati al divide et impera e ad indicare il nemico pubblico numero uno che, guarda caso, è sempre rappresentato dall'uomo nero che le elite di ogni latitudine ci impongono e di buon grado accettiamo, come nel miglior gioco di ruolo che si possa immaginare.

Allora, benvenuti tutti al BA TA CLAN, entrate ed ascoltate il bacio del diavolo, tra mattanze e champagne moltov, tutti attori di una rappresentazione teatrale dell'orrore, di cui non conosciamo la fine... Spettatori improvvisati, vittime ed un po' carnefici tra Sangue e Arena.